Era l’estate del 1998, quella in cui Marco Pantani vinse il Giro e il Tour; stranamente Internet esisteva già.
Non solo, esistevano già delle pagine interattive proposte da mezzi di comunicazione, piuttosto rigide, che avevano bisogno della mediazione di un esperto, ma che comunque permettevano di fare alcune di quelle cose che oggi sono la quotidianità per tutti.
Il sito del Corriere della Sera, sotto le indicazioni di Gianni Riotta e con il supporto tecnico di Paolo Virtuani, Marco Zamperini e Paola Taveggia, dall’anno precedente teneva una di queste pagine interattive, che a riguardarle erano più vicine alla pagina dei lettori di Montanelli sulla carta stampata che ai social media di oggi. Si chiamava P&p, ed aveva un successo incredibile, penso arrivassero centinaia di lettere al giorno. Mi ero inserito piuttosto bene nel gruppo ed ero uno di quelli che si vedeva pubblicato abbastanza spesso. Tra l’altro, molte delle persone che scrivevano le ho incontrate dal vivo, certe erano davvero straordinarie, con alcune era nato un rapporto diretto che dura ancora; su tutto quello che è seguito si potrebbero raccontare delle storie, un’altra volta. Poco più tardi, sarei entrato anch’io stabilmente a fare l’imbrattacarte della rete.
La cosa interessante è che nel giugno ’98 uno di noi aveva scritto un commento su come mai credeva in Dio. Qualche giorno dopo naturalmente arrivò qualcuno a dire il contrario, e nel giro di un mesetto i messaggi pubblicati su questo tema erano forse più di un centinaio. Uno di questi, del 30 giugno, era il mio, gratificato di un apprezzamento di Gianni.
Qualche tempo dopo, un settimanale che usciva all’epoca e che si chiamava “Diario della settimana”, diretto da Enrico Deaglio, aveva dedicato a questo curioso fenomeno la copertina e nelle pagine interne ne aveva ricopiati 24, sia pure con robusti e comprensibili
tagli editoriali (già allora, Internet era logorroica). Il mio messaggio era tra quelli.
Sono passati 25 anni da quell’estate. Nelle immagini ci sono la copertina e la pagina che mi riguarda, in questa pagina che ho retrodatato al 30 giugno 98 riporto il testo completo così come era uscito sulla pagina Web, tranne un paio di sistematine editoriali.
Il punto soggettivamente più importante, per me, è quello indicato nell’ultima riga, che riguarda qualcosa di bello che stava succedendo quell’estate.